Passione corsa campestre, la storia degli ultimi anni dei CdS di cross

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La storia dei campionati italiani di Cross si è evoluta notevolmente negli ultimi anni, ma una costante è rimasta sempre fissa: la capacità della Fratellanza di primeggiare.

2019
Una calda giornata di sole aveva fatto da cornice ai prati della Villa Reale di Venaria nei pressi di Torino. Il tracciato era articolato, con curve a gomito e diversi saliscendi, ma il terreno era compatto e reattivo grazie al sole che aveva seccato la terra. Per i gialloblù questi campionati sono ricordati per due motivi: la vittoria delle Junior e i ben tre quarti posti ottenuti, ma procediamo con ordine. A mettere le carte in tavola e a “spiegare” cosa era andata a fare la Fratellanza in quel di Torino ci aveva pensato di prima mattina Martina Cornia nella gara Junior, tagliando il traguardo come quarta e contribuendo alla vittoria di squadra in una competizione che a livello individuale fu vinta dalla campionessa europea in carica Nadia Batocletti delle Fiamme Azzurre.

Al maschile la gara più sorprendente fu sempre quella Junior interpretata dai due pavullesi Davide Rossi e Gabriel Gijkolaij che dopo una partenza nelle retrovie iniziarono una rimonta strabiliante. I due giovani crossisti con due stili totalmente diversi: Rossi leggero e veloce negli appoggi, Gijkolaij invece più fisico e con una corsa di forza hanno iniziato a scavalcare posizioni. Rossi, ormai veterano della manifestazione, trovò il quarto posto, mentre Gijkolai alla sua prima esperienza il sessantaduesimo.

Non c’è due senza tre e anche in questo caso valse la regola. A mettere a segno il terzo ottimo risultato fu la promettente Maria Chiara Cascavilla, protagonista della gara Senior e capace di chiudere al quarto posto dopo aver militato nel gruppo di testa per tutti gli otto chilometri.

2018, 2017, 2016. Gli anni di Gubbio
Per tre anni consecutivi i campionati di Cross si sono disputati nei prati circostanti l’anfiteatro di Gubbio. Un campionato italiano che emanava italianità da ogni parte. Un anfiteatro romano, una città arroccata sul monte sullo sfondo e tanta gente affezionata a quel luogo pronta a tifare i protagonisti delle varie gare.

A Gubbio da ricordare tantissimi successi gialloblù. Nel 2018 fece scalpore la vittoria della classifica combinata femminile, che vide la Fratellanza trionfare come miglior team d’Italia, nonché come seconda ad un soffio dalla vittoria nella classifica a squadre per la categoria Senior. Anche al maschile fu un successo, grazie al secondo posto generale e al primo posto nella classifica a squadre Junior. Prendendo in considerazione i risultati ottenuti a livello individuale la Fratellanza fu chiamata più volte a salire sul podio, con precisione sul secondo gradino e a mettere al collo la medaglia d’argento. Fu il caso di Francesca Bertoni, a quei tempi ancora gialloblù (ora in forza al C.S. Aeronautica) e Simone Colombini nella gara Promesse e per Martina Cornia nella gara Allieve. Ottenere risultati del genere da parte di un club civile, che vantava a quel tempo (ed è così anche oggi con solo qualche eccezione), atleti provenienti esclusivamente dal territorio era un’impresa mai vista prima e che diede agli atleti un forte senso di appartenenza generale al team geminiano: loro erano riusciti a rendere la Fratellanza uno dei migliori club d’Italia.

Nel 2017 la quota rosa aveva contribuito fortemente al prestigio dei risultati ottenuti, da ricordare la bellissima gara condotta da Francesca Bertoni tra le Senior. La pavullese fu protagonista per 7,5 degli otto chilometri di gara. Al traguardo fu seconda, scavalcata da una brillante rimonta della Dal Ri dell’Eesercito, ma la gloria dell’aver comandato l’intera gara è rimasta impressa nella memoria di chi quel giorno era ai bordi del tracciato a tifare a gran voce la portacolori della Fratellanza. A salire sul tetto d’Italia ci aveva pensato la squadra Allievi, capitanata da Davide Rossi, che anche in quell’occasione arrivò quarto. Tra le Promesse il terzo posto assoluto fu conquistato dall’oggi maratoneta dell’Aeronautica Alessandro Giacobazzi, che ai tempi indossava ancora la canotta gialloblù. Nel primo anno in terra umbra, era il 2016, la Fratellanza non vide invece particolari risultati significativi.

2015 Fiuggi
Il sorriso si stampa sulla faccia di chiunque pensi a Fiuggi 2015, una giornata piovosa, un percorso articolato e non bellissimo dal punto di vista meramente visivo specialmente se osservato con la prospettiva degli spettatori. Il tracciato di gara era costituito da un campo sportivo a cui accedere mediante una porta stretta e la partenza spostata dietro ai megaschermi Rai impediva una visione a 360 gradi del tracciato. I crossisti erano messi a dura prova da curve a gomito, terreno bagnato e addirittura da un tratto sabbioso prima dell’entrata nel campo sportivo.

Fiuggi fu il primo campionato italiano di cross che vedeva la quota rosa vestire i colori della Fratellanza, dopo la storica unione dei due club modenesi avvenuta all’inizio dell’anno tra Mollificio Modenese Cittadella (femminile) e Fratellanza (fino all’anno precedente solo maschile). La gara promesse e fu vinta con gran sorpresa da Francesca Bertoni che fece commuovere una ventina di pavullesi giunti a Fiuggi per tifare i propri ragazzi. La squadra junior vinse il titolo nazionale e Alessandro Giacobazzi e Simone Colombini ottennero il pass per la partecipazione ai prestigiosissimi campionati mondiali di cross che si disputarono quell’anno in Cina. Erano gli anni in cui alla fine delle gare di società Gianni Ferraguti sulla via del ritorno in pullman prendeva il microfono e iniziava a raccontare le gesta compiute in gara di ogni partecipante alla trasferta, un modo concreto e diretto per rendere consapevoli gli atleti delle loro gesta e ricevere applausi e riconoscimento dai propri compagni di squadra.

2014
Il teatro delle gare fu una piana a Marostica, nei pressi di Nove. A dominare la scena furono gli Junior modenesi, con la vittoria a squadre ottenuta grazie al terzo posto di Giacobazzi. Salire sul tetto d’Italia diede a loro l’opportunità di partecipare l’anno successivo alla Coppa Europa per club a Guadalajara, in Spagna, dove lo stesso Alessandro Giacobazzi, nel giorno del suo diciannovesimo compleanno, conquistò la terza piazza contribuendo fortemente al terzo posto di squadra conquistato dalla formazione gialloblù composta anche da Colombini, Stefani, Accardo e Uccellari.

2013
Tradizione vuole che fino al 2013 compreso si svolgessero due campionati italiani di Cross: uno individuale, utile a decretare il campione d’Italia, e uno di squadra, utile a decretare il club vincitore dello scudetto. La preparazione invernale aveva dunque due scadenze a cui arrivare ben preparati e pronti a schierare le migliori carte per potersi giocare il podio di squadra ed individuali. Nel 2013 iniziò la supremazia in campo giovanile della formazione pavullese costituita da Giacobazzi, Stefani e Colombini che vinsero il loro primo titolo a squadre nella categoria Allievi. Negli anni precedenti fece grandi cose Christine Santi, che a livello giovanile non sbagliò un campionato individuale salendo sul gradino più alto del podio e conquistando il titolo italiano coi colori dell’Ex Mollificio Modenese Cittadella per ben tre anni consecutivi: nel 2009 a Porto Potenza Picena nelle Marche, nel 2010 a Formello e nel 2011 a Varese, i primi due conquistati da Cadetta ed il terzo da Allieva. Nel 2010 la giovane promessa olimpica del triathlon Davide Uccellari militava nella categoria Junior ed in un percorso in totale contropendenza ricco di saliscendi ottenne la terza piazza.

2009
Undici anni fa i campionati italiani di cross si svolsero a Campi Bisenzio, dove anche quest’anno avrebbero dovuto presentarsi i crossisti di tutta Italia per guadagnare il titolo individuale e lo scudetto di squadra. Nel 2009 quella di Campi Bisenzio fu una gara che in pochi dei presenti poterono dimenticare: il percorso era una distesa di fango e melma, non si contarono le scarpe perse dai partecipanti nel tracciato che di tanto in tanto veniva leggermente spostato dai giudici per cercare di rendere gli argini da risalire praticabili e idonei alla corsa. I crossisti terminavano le loro gare sommersi di fango, a loro disposizione erano state messe delle pompe d’acqua per poter lavare via tutta la terra umida che avevano accumulato nei chilometri di gara. Negli Junior uomini si fece largo tra i primi Davide Uccellari, che terminò nono gli otto chilometri della sua gara. Fu nona anche Francesca Bertoni nella gara Allieve che contribuì fortemente al quarto posto a squadre delle ragazze.

La corsa campestre ci appartiene, lo dimostra quello che i modenesi sono stati in grado di fare in questi anni e lo dimostra anche più banalmente l’affluenza ai cross regionali da parte dei mezzofondisti gialloblù. Ciò che rende bello e avvincente un cross è la sfida uomo a uomo, non ha senso aggrapparsi, come avviene in pista, al tempo e stare alla dura legge del cronometro. Lo stesso tracciato se pieno di fango può presentare notevoli differenze nei tempi di percorrenza. Anche la fisicità e le caratteristiche di forza e reattività di ogni atleta influenzano molto le gare di cross, c’è chi ama i percorsi tecnici perché rapido e veloce, e chi invece quelli piatti e asciutti perché più adatto alla corsa sul ritmo. Ma ciò che conta in ogni caso è sempre vincere, non siglare un tempo. Nelle gare di cross servono gli avversari, e i crossisti della Fratellanza fremono dalla voglia di tornare a sfidare gli altri mezzofondisti d’Italia, mettersi con loro dietro la linea di partenza e dimostrare come sono capaci di correre sui prati non appena questo stato di emergenza sarà finito.

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